La sala Vico, chiamata anche sala grande o sala A, è dedicata al filosofo napoletano Giambattista Vico (1688-1744), su impulso del quale i padri oratoriani arricchirono il loro fondo librario con l’acquisto della biblioteca di Giuseppe Valletta, giurista napoletano: ricco di edizioni rare del XVI e XVII secolo, nonché di scaffalture, iscrizioni calssiche, vasi e monete antiche, il fondo ebbe un costo di quattordicimila scudi.
La sala fu realizzata tra il 1727 e il 1736 allo scopo di raccogliere il primitivo fondo Filippino e il fondo Valletta. Si accede alla sala attraverso la porta originaria in legno di noce a due bande, opera di Gennaro Pacifico, incorniciata da un portale in marmo, realizzato intorno alla metà del XVIII secolo da Francesco Pagano, sormontato da una scultura raffigurante San Michele Arcangelo.
La scaffalatura, progettata dall’architetto Arcangelo Guglielmelli per l’ordine inferiore e Muzio Anaclerio per l’ordine superiore, copre tutte le pareti della sala ed è composta da 46 scansie in legno di noce beneventano disposte su due livelli.
I volumi sono collocati per formato, suddivisi nei palchetti, e per materia.
In cima ad ogni scansia grandi cartigli indicano la materia trattata: Biblia Sacra et Bibliorum Interpretes, Concionatores, Ascetici, Historici Sacri, Historici Profani, Geographi et Chronologi, Poetae, Oratores et Oratores Miscellanei, Antiquarii, Grammatici et Lexicographi, Mathematici, Philosophi et Medici, Ius civile et politici, Ius canonicum et Concilia, Theologi morales, Scholastici, Theologi dogmatici, Sancti patres.
Tra le scaffalature dell’ordine superiore e il soffitto si dispiega una fascia con medaglioni dipinti, su cui sono raffigurati i ritratti dei più celebri padri filippini. Sul soffitto, costituito da tavole lignee, un maestoso dipinto su tela raffigura il trionfo della fede sulla scienza. Ai lati, nelle lunette sono rappresentate le figure allegoriche di arti e scienze (pittura, scultura, geografia, medicina, diritto, agricoltura,, commercio), realizzate dai pittori Francesco Malerba e Cristooro Russo, su disegno di Carlo Schisano.
Nella Sala è attualmente conservato il patrimonio bibliografico proveniente dall’originario fondo dei padri filippini e dal fondo Valletta.