La Congregazione dell’Oratorio è la comunità di sacerdoti fondata da Filippo Neri nel 1561 a Roma. I membri, detti Oratoriani o Filippini, inizialmente ebbero la loro sede nella Chiesa di San Girolamo della Carità, successivamente in Santa Maria in Vallicella e poi in San Giovanni dei Fiorentini.
Tra i primi discepoli di Filippo Neri emergono personalità chiave nello sviluppo della Congregazione, come Cesare Baronio, Giovanni Francesco Bordini, Francesco Maria Tarugi e Antonio Talpa.
La Congregazione fu eretta canonicamente nel 1575 da Papa Gregorio XIII, con la Bolla Copiosus in misericordia del 15 luglio, che assegnava a “Filippo Neri Prete Fiorentino, e Preposito di alcuni Preti e chierici” la chiesa parrocchiale di Santa Maria in Vallicella.
Prese il nome di Oratorio il luogo adibito alla preghiera e alle pratiche di pietà che vi si tenevano sull’esempio di San Filippo, che in piena libertà laica pregava e si dedicava alla carità e all’insegnamento. I sacerdoti laici o appartenenti al Clero potevano conservare i loro beni e ritirarsi dalla comunità se non si ritenevano adeguati, tornando così alle loro precedenti attività.
L’opera e la spiritualità predicata da Filippo Neri iniziò a diffondersi fuori le mura di Roma, sicché anche a Napoli, la Curia e i patrizi espressero il desiderio di avere gli Oratoriani in città.
Nel 1586, Filippo Neri inviò a Napoli Francesco Maria Tarugi, uno dei suoi primi discepoli, insignito cardinale dal Papa Clemente VIII, e Giovanni Giovenale Ancina, poi vescovo di Saluzzo, per fondare una casa della Congregazione. Grazie ad un dono della Curia napoletana insieme ad alcuni nobili, gli Oratoriani comprarono il Palazzo di Carlo Seripando per 5500 ducati, posto proprio di fronte al Duomo.
In attesa che il palazzo appena acquistato fosse reso abitabile, i padri albergavano nelle stanze dell’Ospedale degli Incurabili, finché nel novembre del 1586, entrarono definitivamente nella sede donata, dove avevano costruito una piccola chiesa e accanto un piccolo oratorio, nel quale trasferirono gli esercizi spirituali prima tenuti dell’Arcivescovato.
Mentre l’Oratorio è un’istituzione laica, la Congregazione, istituita dall’Autorità Apostolica, è una comunità di sacerdoti, la cui primaria vocazione era quella di dedicarsi all’amministrazione dei sacramenti e della confessione, alla celebrazione dei sacri misteri, e alla predicazione rivolta sia ai fanciulli che agli adulti.
Il complesso dei Girolamini prevedeva la presenza di laici riuniti in singole Congregazioni.
La prima, detta dei Dottori, era dedicata alla Visitazione della Beata Vergine. In essa si riunivano nobili e popolari, curiali e negozianti, i quali esercitavano opere di carità. La loro attività consisteva nel curare gli infermi, recandosi quotidianamente all’ospedale degli Incurabili.
La seconda, dedicata alla Purificazione della Beata Vergine, si radunava all’interno della Cappella del Santissimo Sacramento e comprendeva scolari che eseguivano esercizi spirituali: litanie, orazioni mentali, lezioni spirituali, messe e sermoni.
La Congregazione dei mercanti, dedicata all’Assunzione della Beata Vergine e stabilita nell’Oratorio dell’Assunta, era la più numerosa. La divulgazione della dottrina cristiana e quindi il suo insegnamento mosse i padri all’esterno del complesso, riunendo nelle piazze di Napoli i fedeli per cantare laudi spirituali. La struttura, nel suo insieme, annuncia la ricchezza decorativa della vicina chiesa basilicale, attraverso una pregevole decorazione tardo-cinquecentesca e settecentesca.
Sull’altare vi è una pala dell’Assunta della fine del cinquecento attribuita dal Galante a Fabrizio Santafede e attualmente riferibile a Girolamo Imparato, autore prolifico di pale d’altare, e interessante protagonista di quella corrente pittorica “dolce e pastosa” della tarda maniera riformata.
Gli affreschi del XVIII secolo sono invece attribuibili a Giuseppe Funaro e Crescenzo Gamba, autore del trompe l’oeil della volta. Una serie di santi monocromi (a destra dell’ingresso San Francesco, San Carlo e San Giuseppe, a sinistra San Domenico, San Gennaro e San Giovanni Battista) decorano le pareti.
Il pavimento conserva lacerti di maioliche attribuibili ai Massa, con il simbolo del cuore fiammeggiante, legato all’iconografia di San Filippo Neri, tra gambi di gigli fioriti e fogliati. In controfacciata si conserva un organo settecentesco.
Infine, la Congregazione di San Giuseppe, posta nell’Oratorio a quel santo intestato, accoglieva i bambini con un’età non maggiore ai dodici anni. L’intento di questa congrega era quello di conservare nella grazia del Signore l’innocenza puerile. Tra gli ospiti illustri di questa Congregazione si annovera sant’Alfonso Maria de Liguori, che studiò ai Girolamini fino ai diciotto anni.